Natale

Quell’intenso profumo di Natale all’eremo di Monte Fasce

Un profumo intenso e fresco di rose, violette, difficile da descrivere, il profumo di purezza di Padre Raschi e Giliana, che nelle festività avvolgevano ancor più insistentemente l’Eremo!

Il percorso di conversione del Natale inizia con l’arrampicarsi a Monte Fasce e lungo la strada sassosa un po’ per volta il fardello della nostra povera umanità se ne va in frantumi, per far posto ad una nuova dimensione di serenità interiore. Niente ha più importanza, e tutto sembra così lontano, mentre è sempre più viva la fiamma di Amore che si consuma in Gesù che torna a nascere dentro di noi, nel nostro cuore, nella nostra mente e nei nostri pensieri.

L’Eremo è un luogo spiritualmente coinvolgente, dall’alto l’azzurro del mare si allontana e Genova si dispiega  nel suo splendore, adagiata su piccole  e grandi insenature, all’ombra dei colli.

Una dolce brezza celestiale ci accoglie e spazza via i pensieri nocivi per lasciar spazio alla Speranza.

Arrivati sul monte Borriga,  appare sul  grande piazzale  in tutta la sua immensa maestosità la statua dell’Immacolata, rivolta verso Genova,  con  le braccia aperte, consolatrice di tutte le nostre afflizioni che ci inviata ad entrare nel Suo bellissimo Tempio.

L’Eremo, uno splendore! Armonia di linee, di luci e di colori,  un susseguirsi di archi,  piccole e grandi  colonne lavorate a mano, un Tempio di meditazione e di preghiera dove è più facile  incontrare il Signore ed ascoltarne la Sua Voce. 

Il sole illumina le vetrate creando un gioco di colori,  il granito lustrato a piombo riflette come uno specchio d’acqua i Misteri del Rosario. 

 Dalla nicchia, circondata da coppie di angioletti ecco l’Immacolata, che ha voluto quel Santissimo Santuario e dove la Sua presenza è viva ed avvertita da chiunque La ami e desideri incontrarLa.

Il Natale a Monte Fasce era francescano, come il Santo di Assisi, che con il presepe volle far  assaporare ai suoi contemporanei  il grande valore della Povertà.

Il Natale di Padre Raschi e Giliana era dunque semplice e modesto, nel silenzio e nella pace interiore, ma di una intensa ed autentica spiritualità.

Essi riuscivano a plasmare i nostri cuori elevandoli e raddrizzando i nostri percorsi verso l’unica via che conduce all’Autentico significato, la santità.

Attraverso il silenzio e la pace dell’Eremo riuscivamo a concentrarci sui veri valori della nostra esistenza ed assaporare la voglia di una vita rinnovata, spogliata di tutta l’esaltazione dell’esteriorità e del formalismo, per far posto al percorso spirituale del Natale che talvolta poteva coglierci anche di sorpresa! 

Qualunque fossero i nostri pensieri mentre salivamo all’Eremo, di speranza o di afflizione, una cosa era certa, che ne uscivamo ogni volta rinnovati!

Il Natale a Monte Fasce era sinonimo di cuore nuovo, autentico e palpitante.

Come era possibile?

La loro era una scuola silenziosa e senza cattedra, che ti coinvolgeva con amore, l’unica cosa da fare: abbandonarsi a questo immenso amore di Verità assoluta e lasciarsi plasmare.

Giliana e il Padre, innamorati di Maria,  ci prendono ancora per mano per farci volare verso le alte vette dello Spirito.

Il Padre leggeva nei nostri cuori e capiva quale sarebbe stata la nostra formazione spirituale, in virtù di questo consigliava letture, ci insegnava a meditare ed amare il Signore e l’Immacolata, tenendo conto della personalità di ognuno! Pensate che grande dono di Dio abbiamo avuto e che profonda spiritualità!

Ci ha fatto comprendere l’enorme potere della preghiera, ci ha insegnato ad amarla perché è il colloquio con il Signore ed è riuscito anche nei casi più disperati come il mio! E come San Francesco, ci ha trasmesso un grande Amore  per  l’Eucarestia, l’adorazione  davanti al Santissimo , accettare  la penitenza, i  digiuni, ed offrire le nostre sofferenze soprattutto verso il peccato. Amava ricordare che le sofferenze erano “valuta pregiata” e non dovevano essere gettate via.  

All’Eremo dedicato alla Immacolata Concezione Fonte della Misericordia, veniva seguita la  spiritualità di Fatima: sull’esempio dei tre pastorelli sono state moltissime le rinunce fatte per la salvezza dei peccatori

Padre Raschi , secondo gli insegnamenti di San Francesco  ci  invitava a  vivere il vangelo alla lettera:  meditare e vivere la Parola di Dio, cercando  di conformare la nostra vita a quella di Gesù  come facevano  Lui   e Giliana, vivendo con semplicità e modestia.

Si pregava tutti intensamente e si lavorava molto per sistemare per la celebrazione del Natale ed accogliere i numerosi pellegrini, dormivamo veramente poco, ma le persone che ci incontravano ci trovavano in ottima forma. L’armonia e la pace alleviavano il peso della mancanza di sonno e di cibo.

Giliana era la più laboriosa, si occupava di preparare tutta la casa, con quel tocco artistico di alta  classe che appartiene solo ai Santi . 

La   Chiesa   pulita, ordinata, cosparsa di fiori stupendi era una splendente Grotta di Betlemme. 

Il nostro cuore pieno d’Amore ne era la culla .

I pellegrini  della Madonna, i figli spirituali del Padre, gli amici,  come i Pastorelli  che seguivano  la voce degli Angeli,  salivano per  assistere a questo evento. 

Ogni anno Giliana creava paesaggi diversi per la Natività, molto originali e creativi,   con  effetti sorprendenti.

Talvolta sembravano primavere,   a volte paesaggi lunari,  altre volte riproducevano  paesaggi della Terra  Santa,  semplici  ma  molto significativi.

Mentre Giliana preparava il Presepe e disponeva le statue sotto l’altare, i suoi occhi brillavano di una tale gioia che forse solo i candidi occhi degli angeli potevano essere così!

La notte di Natale la Messa era molto sentita, la Chiesa e il Chiostro si riempivano in fretta; per tutti era una vera rinascita: le meravigliose parole del Padre, candide ed al tempo stesso di fuoco,  scendevano come un balsamo sulle ferite e le sanavano, scuotevano la nostra spiritualità affinchè spalancassimo le porte della propria coscienza al Signore che rinasce in noi!

Che dire poi dei canti, dei bellissimi fiori disposti con armonia, e di quell’intenso profumo di purezza che ci avvolgeva e che ti ricordava che esiste un’altra dimensione della vita quella della Verità Assoluta. E’ una stupenda e disarmante realtà.

A mezzanotte , nel momento culminante della Messa , Giliana  deponeva  il bambinello nella culla  e come Santa Chiara, sembrava in estasi, luminosa e bella, e sulle cui braccia  Gesù appariva vivo.

Questi sono i prodigi che opera Dio negli animi semplici e puri.

Sono momenti di vita che sono rimasti nei nostri cuori e questi, come tanti altri insegnamenti ci sono stati di grande aiuto nelle difficoltà della vita!

BUON  NATALE A TUTTI!

GESU’ BAMBINO nasca, cresca e viva nei nostri cuori per renderci felici.

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