Padre Raschi

CHI ERA PADRE RASCHI Cenni biografici

Il 6 luglio 1902, mentre saliva al cielo santa Maria Goretti, ap-
pare sulla terra un’altra luminosa stella: Renato Raschi.
Già fin da bambino dimostra un’intelligenza spiccata.
Il Padre stesso ci racconta: “La mia vivacità può trovare diffi-
cilmente chi può starle accanto, fondai i soldatini di cui fui il Ca-
pitano, organizzando spedizioni e imprese ardue, finite sempre col
vederci vittoriosi. Fondai, d’accordo con un compagno d’infanzia
di me più anziano, la Fanfara ed una compagnia teatrale da ragazzi
che ebbe i suoi successi”.
Molti sono i castighi nei quali incorre il piccolo Renato per i
suoi numerosi scherzi! Ogni sera la nonna lo fa pregare con le gi-
nocchia nude sul pavimento, invitandolo a far penitenza per vincere
le tentazioni ed evitare l’Inferno.
Dirà poi il Padre: “Cara nonna, alle tue preghiere debbo la mia
salvezza dal mondo e la mia vocazione”.
“Ero vicino ai 20 anni, stavo facendo una discreta carriera come
impiegato in banca, quando una domenica di primavera, mentre
passeggiavo nel lungo mare fra Genova Quarto e Quinto, verso le
11.40 circa, entrai nella chiesa dei Benedettini di San Giuliano.
Mentre l’abate predicava, fui attirato dal grande Crocifisso, un
capolavoro d’arte del Maragliano, situato nel braccio laterale della
chiesa, mi inginocchiai ai suoi piedi. A un certo momento il Cristo
di legno diventò vivo, stese le braccia verso di me e mi gridò: “Re-
nato, vieni e seguimi!”.
Io ho mandato un grido che è risuonato per tutta la chiesa. Il
Crocifisso ripeté il gesto e l’invito: “Renato, vieni e seguimi!”.
Rimasi col Cristo fin verso le tre e mezzo. Tre ore io sono stato
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preso dal Crocifisso! Da quel momento ho iniziato la vita di ora.
Nello stesso pomeriggio io sono andato a chiedere come avrei
potuto seguire il Signore; in 15 giorni sono entrato in convento.
Entrai nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali nel 1921, come
aspirante chierico, fui canonicamente ricevuto il 13 novembre 1924
assumendo il nome di Bonaventura Maria.
Scelsi quel nome perché, come San Leone XIII, pensavo che le
opere di San Bonaventura avrebbero illuminato la mia mente e scal-
dato il mio cuore. Alla sequela di questo grande conoscitore di San
Francesco avrei potuto servire Dio con lo Spirito libero e Santo del
Poverello d’ Assisi.
A Padova dove feci il noviziato, pronunciai i primi voti nel No-
vembre del 1925. Nel 1929 a Susa ricevetti gli Ordini Minori e l’
8 Dicembre 1929 feci la Professione Solenne, la giornata, come
avevo desiderato, fu segnata da una nevicata. Dopo il periodo di
Suddiaconato e Diaconato fui ordinato Sacerdote il 29 giugno 1930.
I Frati Minori Conventuali nel Capitolo Provinciale del 1952,
mi elessero Ministro Provinciale delle Province: Liguria e Pie-
monte e ne riconfermarono l’incarico una seconda volta nel Capi-
tolo Provinciale del 1955. Fui Superiore della Piccola Città
dell’Immacolata da me fondata.

I FATTI PIU’ SIGNIFICATIVI
Padre Raschi ebbe, nell’anno di noviziato a Padova come confessore: San Leopoldo Mandic.
“Fu il direttore spirituale ideale, per i chiamati al sacerdozio
che seguiva con il potente carisma dell’introspezione dei cuori e
delle coscienze. Il valore del Suo intervento aveva l’assicurazione
dell’infallibilità. Il fatto a me accaduto ne è la prova chiarissima.
Nell’inverno del 1925 fui colpito da una tosse fortissima che non

riuscivo a trattenere e disturbava tutto il coro, il Padre maestro per
non aggravare la mia salute pensò di rimandarmi a casa. Per me fu
un duro colpo e chiesi di poter andare a chiedere consiglio al Direttore Spirituale,

Padre Leopoldo con un compagno che mi facesse
da testimone. Partii con Fra Antonio Vivoda che morì in concetto
di Santità, appena ci trovammo a circa m 70 dalla Chiesa di Santa
Croce dei Frati Minori Cappuccini vedemmo Padre Leopoldo che
agitando un braccio gridava: “ Fra Bonaventura stai tranquillo, la
tua cassetta ( i polmoni) è più forte di quella di tutti i frati messi
assieme! Ricordati che ne vedrai morire molti !
e così fu, ad oggi ne ho visto già 39 (dall’Eremo: 1 Dicembre 1983).

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